CLICCA

Archivio delle notizie di graffignananew.it

ARTICOLO TRATTO  DA "IL CITTADINO" DEL  3/02/2011 - L’ex sindaco di Graffignana ricorda quanto Matri non era ancora calciatore
 

L’ex sindaco di Graffignana ricorda quanto Matri non era ancora calciatore
Scietti testimone dei primi passi: «E pensare che correva in bici...»

 

 

graffignana Da pochi giorni è bianconera, e pensare che sarebbe potuta anche essere rosa, gialla, verde o addirittura a pois. Che cosa? La maglia ovviamente. Incroci strani del destino, perché da poche ore il calciatore graffignanino Alessandro Matri è passato dal Cagliari alla Juventus, ma c'era anche chi per lui sognava un futuro da ciclista. Storie lontane nel tempo, di quando ancora neanche ci si immaginava che quel ragazzotto di campagna, semplice e al tempo stesso tanto determinato, potesse diventare un campione ambìto dalle migliori squadre di calcio italiane. C'è chi questo aneddoto se lo ricorda bene, essendo stato a capo della comunità graffignanina per ben dieci anni da primo cittadino. Giovanni Scietti, oltre a essere il medico del paese, è stato infatti anche in carica come sindaco dal 1999 al 2009 e il ragazzo l'ha visto crescere: «È un aneddoto che ricordo sempre con grande piacere - commenta l'attuale vicesindaco di Graffignana -: prima di iniziare a giocare a calcio Alessandro correva in bicicletta; papà Luigi era il presidente dell'associazione ciclistica Pedale Graffignanino e ci teneva che suo figlio si mettesse in sella a una bicicletta». Pare anche che non fosse tanto male sulle due ruote, perché dai sette ai dieci anni furono una decina le medaglie portate a casa. Poi una caduta su strada e la decisione di dedicarsi totalmente al calcio. «Ricordo anche una battuta di Tino Cornaggia ("deus ex machina" del Sancolombano e attualmente vicepresidente della Comitato regionale Lombardia della Figc, ndr) che non appena lo vide disse che un ragazzo del genere non poteva correre in bici, ma doveva assolutamente giocare a calcio». Il ciclismo deve aver lasciato tracce indelebili nella carriera del 26enne bomber lodigiano, perché è proprio da questo sport che si conoscono la fatica più dura, la perseveranza e anche la solitudine dei momenti più difficili. Una tempra che negli anni è servita parecchio, perché se adesso la strada appare dorata sicuramente non si poteva dire lo stesso ai tempi di Prato in Serie C2, quando l'ambiente non era certo quello del calcio tutto stelle e lustrini. Tenere duro è servito anche nei momenti di difficoltà a Cagliari, quando magari il gol tardava ad arrivare, soprattuto agli inizi. E adesso ecco spalancate le porte di Vinovo. «Da buon tifoso bianconero quale sono non posso che essere contento - scherza Scietti -, anche perché abbiamo preso un giocatore che finalmente non potrà più segnare contro la Juventus, visto che probabilmente eravamo la sua preda preferita». Il dottor Scietti di "campioncini" ne sa qualcosa, visto che il figlio Gigi gioca da anni in pianta stabile nel Sancolombano e il secondogenito Mario è stato in predicato di passare tra i professionisti e dopo un'esperienza a Varese in Serie C2 ora sta giocando con regolarità nel Pizzighettone in D: «Ma non sono le uniche eccellenze del nostro territorio nello sport - chiude l'ex sindaco -. Ce ne sono tanti altri che con il loro nome contribuiscono a rendere onore a Graffignana e alla sua gente».Aldo Negri

 

Hit Counter
 

CLICCA